“Ognuno di noi è l’artista di se stesso e anche se a volte le scelte possono sembrare azzardate o eccessive, ció che ci guida viene dal profondo” dott.ssa Sonia Sabbattini
Oggi siamo ospiti della psicologa Sonia Sabbattini a Foligno e parleremo dell’arte della trasformazione.
L’autunno è il tempo dei cambiamenti e come le foglie cambiano colore, così molte donne, me compresa, iniziano a correre freneticamente tra parrucchieri, saloni di bellezza, profumerie per aggiornare il proprio aspetto. A volte non si riconoscono più.
– Il desiderio frenetico di tagliare o ricolorare i capelli ad ogni costo, ora e non un mese dopo, è forse solo un tributo alla moda, il desiderio di un ideale estetico? Oppure c’è qualcosa di nevrotico in questo desiderio di rimodellarsi e il tripudio di colori autunnali non c’entra nulla?
-L’autunno è da sempre la stagione dei cambiamenti, non solo climatici, ma come già anticipato dalla domanda, anche in fatto di bellezza e di estetica, – conferma Sonia. Quell’irrefrenabile desiderio di modificare ilprodotto aspetto fisico, in particolare, il taglio e/o il colore dei capelli, proprio in questa stagione viene inevitabilmente dal periodo: finita l’estate e con l’avvento di settembre si chiude un capitolo e si va incontro a dei cambiamenti, a nuove sfide e a nuovi progetti. Passata la stagione delle ferie e del relax si riparte alla grande: rigenerati, riposati e con la voglia di rinnovarsi; e il primo
rinnovamento, quello immediatamente tangibile, è proprio quello dei capelli.
Forse bisogna essere un po artista dentro per poter trasformare in base alla stagione?
Per modificare il proprio aspetto e prendersi cura di sè, non serve essere professionisti del settore poiché ognuno di noi è l’artista di se stesso e anche se a volte le scelte possono sembrare azzardate o eccessive, ció che ci guida viene dal profondo.
E cosa potrebbe dire di voi, psicologi? Vi capita di avere questo desiderio irresistibile di cambiare il look ?
Io non cambio molto spesso il mio look, e quando lo faccio non sono mai cambiamenti stravolgenti, al massimo taglio i capelli oppure mi limito a passare ad un colore più ramato piuttosto che il solito “biondo”. Una volta, quando ero adolescente e il mio colore di capelli era ancora “naturale”, ho chiesto alla mia parrucchiera di fare il mio solito taglio, ma avendoli molto lisci volevo fare qualcosa per renderli diversi, e mi sono fatta fare la permanente su una sola ciocca…perché cambiare si, ma non troppo!
Però conosco colleghe che invece osano di più, colorandosi i capelli o anche solo alcune ciocche, con colori molto più accesi e vivaci rispetto a quello che farei io. Sono scelte personali e l’importante è sentirsi sempre a proprio agio guardandosi allo specchio.
Sono dell’idea che chiunque possa avere un look stravagante, se lo desidera, anche se so che in alcune professioni non è visto di buon occhio avere tatuaggi in bella vista, piercing al naso o capelli di colori troppo particolari. Credo che ognuno debba avere la possibilità di esprimere il proprio potenziale e la propria professionalità a prescindere dall’aspetto esteriore e, come dicevamo prima, questi pregiudizi non sono mai buoni e non portano a nulla di costruttivo.
Un taglio più corto, più sbarazzino o un colore diverso dal solito, danno alle ragazze e alle donne quella carica emotiva di cui hanno bisogno per ripartire al meglio sia al lavoro che a scuola o anche nello sport!
Che questo forte desiderio sia anche una diretta conseguenza del susseguirsi delle mode del momento è quasi scontato: ognuna di noi desidera sentirsi bella e alla moda e se il trend
dell’autunno va di pari passo con la nostra voglia di cambiare un po’, ancora meglio!
Nevrosi del cambiamento o tripudio di colori autunnali? Forse un po’ ci lasciamo condizionare, ma
in generale è una spinta interiore positiva quella che ci accompagna nell’intento di rimodellarci;
nessun impulso negativo, a meno che non ci siano disordini latenti, ma quello è un altro discorso!
– Conoscendo le peculiarità della sua esperienza professionale, mi dica se è possibile trarre conclusioni su un adolescente problematico o sulla sua famiglia basandosi solo sul suo aspetto, sulla sua immagine. Forse nella sua pratica ci sono stati casi in cui i cambiamenti nevrotici nell’aspetto del paziente hanno giocato un ruolo nella terapia?
– Mi chiede se sia possibile trarre conclusioni su un adolescente problematico solo basandomi sulla
sua immagine o sul suo aspetto fisico…quello che posso dire è che il primo impatto con una
persona avviene inevitabilmente col suo aspetto esteriore, ma nella mia pratica clinica devo
specificare che non va mai confuso il “pregiudizio” (che ha un’accezione negativa) con la prima
impressione, intesa come l’idea che ognuno di noi si fa dell’altro ancora prima di conoscere a
fondo il proprio interlocutore. Tutti noi esprimiamo il nostro io interiore con il nostro modo di
mostrarci al mondo: il nostro abbigliamento, la cura di noi stessi, delle unghie, dei capelli e
l’atteggiamento con cui ci confrontiamo con la società che ci circonda, dice moltissimo di noi.
Occhi attenti ed allenati all’analisi del comportamento possono sicuramente vedere dei
campanelli d’allarme in soggetti che poi possono rivelarsi problematici, ma solo la vera e propria
terapia può darci la giusta conferma.
Ed è sempre all’interno della terapia psicoterapica che l’aspetto fisico e l’estetica possono trovare
un loro spazio per far emergere difficoltà nell’accettazione del proprio corpo e di se stessi, spesso
negli adolescenti, ma anche in soggetti adulti che non accettano determinate peculiarità del
proprio aspetto, se non anche veri e propri difetti fisici, fino ad arrivare alla dismorfofobia, uno dei
disordini di cui accennavo prima.
-Imitare l’aspetto dei personaggi preferiti dei film: è una sorta di fantasia estremamente sviluppata, infantilismo o forse nevrosi?
Forse esistono tecniche psicologiche che possono essere utilizzate autonomamente per capire se il desiderio di rasarmi la testa (sto esagerando un po’) è un desiderio vero o momentaneo ?
Anche il desiderio di assomigliare o copiare l’acconciatura di un personaggio dei film o della serie
tv che amiamo o semplicemente ad un personaggio famoso, è in gran parte dettata dai trend del
momento; questo non capita solo alle ragazze, ma anche i ragazzi sono ispirati dal loro idol
televisivo, imitandone l’aspetto fisico, le movenze e il suo atteggiamento. Molto è dato dalla moda
del periodo, ma c’è anche tantissimo bisogno di identificazione, soprattutto per i più giovani, che
sentono proprio la necessità di sentirsi COME quel personaggio, proiettandolo nella loro vita
reale, vestendosi come lui/lei, tagliandosi o colorandosi i capelli come il loro idolo e iniziando a
parlare in modo simile. A volte ciò avviene perché il protagonista assomiglia caratterialmente a chi
vuole imitarlo, quindi ci si rispecchia in lui o, al contrario, è diametralmente opposto al soggetto
che lo guarda tramite il piccolo schermo, facendo così emergere un desiderio di essere diverso da
quello che si è, rincorrendo un ideale, quello che diventa poi un vero e proprio modello da seguire,
per sentirsi più accettati dagli altri e per cercare di accettare se stessi.
Una tecnica che funziona per capire se il desiderio che sentiamo di cambiare noi stessi è solo frutto di una crisi momentanea oppure no, secondo il mio parere, è quella di fermarsi e ascoltare se stessi: prendersi del tempo per sè, magari praticando anche la meditazione, e cercare di riconnettersi con il proprio IO interiore, facendo così chiarezza su cosa vogliamo davvero!
Ma attenzione: non è una pratica che si impara così su due piedi…servono tempo, grande
concentrazione e qualcuno che almeno inizialmente ci guidi in questo cammino. Il mio consiglio è quello di affidarsi a professionisti del settore, psicologi e psicoterapeuti, in grado di aiutarvi efornirvi tutti gli strumenti necessari in questo percorso di conoscenza interiore.